Il Col della Muzelle
Col de la Muzelle au lever du jour
Col de la Muzelle au lever du jour - Thierry Maillet - Parc national des Ecrins
Valjouffrey

Il Col della Muzelle

Fauna
Geologia
Pastoralismo
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Uno dei più bei tratti del GR54 nell’ambiente minerale caratteristico delle alte valli alpine.

"Qualche anno fa, prima degli importanti lavori di risistemazione, questo colle aveva giusta fama di essere uno dei punti peggiori del GR54. In caso di pioggia, se sprovvisti di picozza, era molto difficile salire al colle, che si raggiungeva infine aggrappandosi con le unghie e con i denti sul pendio scivoloso. Questo itienrario rimane comunque un percorso di alta montagna che richiede una partenza di prima mattina e una buona condizione fisica."

Daniel Fougeray, caposettore in Valbonnais


Descrizione

Dal parcheggio di Valsenestre imboccare a piedi la strada forestale che sale dolcemente verso est. Due ponti in rapida successione consentono di attraversare il torrente nel bosco di conifere (pini, abeti rossi, larici) che circonda rari e  piccoli prati a foraggio. Più in alto, a quota 1492 m, girare a sinistra per raggiungere il limite del bosco che lascia intravedere un’ampia zona di ghiaioni parzialmente vegetalizzati. Giunti alla cabane des Cantines il sentiero si inerpica su un versante ripido su cui durante la bella stagione brucano delle percore. Sul versante opposto si vede un antico sentiero che con successivi tornanti porta alla “forge", una capanna intagliata nel marmo di cui si distingue l’ingresso. A metà strada si trova la graziosa baita dell’alpeggio di Ramu, a sinistra. La parte finale del percorso, verso i 2350 m, diventa molto ripida e si inerpica su scisti con numerosi tornanti. Da lontano si immagina un muro invalicabile ma in realtà il sentiero, grazie all’ottima manutenzione, consente di raggiungere facilmente il colle a 2613 m di quota. Stesso itinerario a ritroso per il ritorno.

  • Partenza : Valsenestre
  • Comune attraversato : Valjouffrey

7 I patrimoni da scoprire

  • Prairie de fauche
    Prairie de fauche - Marc Corail - PNE
    Flora

    Prati naturali di foraggio

    Gli esperti del settore agricolo considerano naturale una prateria che non abbia subito alcuna concimazione né aratura nel corso degli ultimi dieci anni. Ed è proprio il caso di quelle delimitate dalle staccionate lungo le quali camminerete fin dall’inizio dell’escursione. Questi prati, con la loro ricca varietà floreale e di piante, accolgono una miriade di insetti pronubi (che trasportano il polline da un fiore all’altro) tra cui ovviamente le api domestiche.
  • Le front de taille de la carrière
    Le front de taille de la carrière - Maurice Séchier
    Geologia e geografia

    La cava di marmo cipollino

    Dal XIX secolo si lavorò qui in una cava di marmo cipollino, una varietà dallo sfondo bianco e verde percorso da nervature verdi ondulate e attraversate da spessi strati di mica. La cabane des Cantines fu chiamata così perché era utilizzata dai minatori come luogo in cui consumare i pasti. Recentemente ristrutturata, è utilizzata dai pastori a inizio e fine stagione.
  • Parade de tétras lyre
    Parade de tétras lyre - Rodolphe Papet - PNE
    Pastoralismo

    La gestione dei pascoli

    Da luglio a settembre un gregge di pecore occupa questa valle scoscesa, sorvegliato dal pastore. L’alpeggio è diviso in zone, che vengono adibite a pascolo secondo un calendario che tiene conto dell’esposizione e della disponibilità di erba. Misure di tipo agro-ambientale consentono inoltre di preservare le zone in cui nidificano i galli forcelli. Solo quando i pulcini sono in grado di volare, verso il 15 agosto, le pecore possono occupare le zone.

  • Roches moutonnées
    Roches moutonnées - Maurice Séchier
    Geologia e geografia

    Le abrasioni glaciali

    Circa 15.000 anni fa ebbe termine l’ultima glaciazione. Ritirandosi il ghiacciaio lasciò tracce del suo passaggio: lo scorrimento di questa enorme massa di ghiaccio lasciò infatti delle abrasioni sulle rocce, arrotondandone le forme, fenomeno ben visibile sul versante sinistro della valle. Queste rocce sono dette “montonate”
  • La montée au col de la Muzelle avant l'aménagement du sentier
    La montée au col de la Muzelle avant l'aménagement du sentier - Pierre Masclaux
    Picolo patrimonio

    Sistemazione del sentiero

    In seguito alle numerose lamentele degli escursionisti nel 2010 si decise di utilzzare mezzi pesanti per mettere in sicurezza questo sentiero. Per un giorno e mezzo un escavatore ragno si è inerpicato su per il pendio fino al colle e ha poi inciso il sentiero tra scisti neri su un pendio a 40°. Ogni anno è indispensabile un’impegnativa manutenzione  affinché l’accesso al sentiero sia sicuro per gli escursionisti.
  • Tichodrome échelette femelle
    Tichodrome échelette femelle - Mireille Coulon - PNE
    Fauna

    Il picchio muraiolo

    Percorrendo l’ultima parte del sentiero verso il colle potreste udire dei fischi acuti e, se la fortuna vi assiste, potrete anche ammirare l’autore di questa melodia: il pichio muraiolo, un bellissimo uccello rosso, bianco e nero. Diffidando della verticalità il picchio muraiolo fa buon uso delle lunghe dita delle zampe, dotate di artigli che gli permettono di ispezionare le pareti alla ricerca di insetti e ragni, che estrae dagli anfratti della roccia con il lungo becco sottile.

  • Eritriche nain
    Eritriche nain - Bernard Nicollet - PNE
    Flora

    Fiori di alta quota

    Nei dintorni del colle potrete ammirare dei cuscinetti grigio-verdi disseminati di fiori bianchi: è l’androsace helvetica, una specie rara protetta che si è perfettamente adattata a questo ambiente ostile, proprio come la saxifraga oppositifolia. Entrambe amano il calcare, diversamente dalla silene acaulis, un cuscinetto verde acceso con i fiori rosa, o come  il miosotide nano, una piccola pianta con i fiori blu che vive tra le roccie cristalline su entrambi i versanti del colle.


Bollettino meteorologico


Profilo altimetro


Zone di sensibilità ambientale

Lungo il percorso, attraverserai, legate alla presenza di una specie o di un ambiente particolare. In queste zone, un comportamento adeguato può contribuire alla loro conservazione.

Aquila reale

Aree di attività interessate :
, ,
Periodi di sensibilità :
genfebmaraprmaggiulugago
Contatto :
Parc National des Écrins
Julien Charron
julien.charron@ecrins-parcnational.fr

Raccomandazioni

Pericolo : in caso di nevai primaverili nella parte finale, che potrebbero richiedere l’uso di ramponi e picozza.

Nel cuore del parco
Il Parco Nazionale è un territorio naturale, aperto a tutti, ma soggetto ad un regolamento che è utile conoscere per preparare il vostro soggiorno.

Cani per la protezione del gregge

En alpage, les chiens de protection sont là pour protéger les troupeaux des prédateurs (loups, etc.).

Lorsque je randonne, j’adapte mon comportement en contournant le troupeau et en marquant une pause pour que le chien m’identifie.

En savoir plus sur les gestes à adopter avec le dossier Chiens de protection : un contexte et des gestes à adopter.
Racontez votre rencontre en répondant à cette enquête.

Luoghi di informazione

Casa del Parco dello Valbonnais

Place du Docteur Eyraud, 38740 Entraigues

http://www.ecrins-parcnational.fr/valbonnais@ecrins-parcnational.fr04 76 30 20 61
Reception, informazioni, sala mostre temporanee, sala di lettura e di video-proiezione su richiesta. Shop: prodotti e le opere del Parco. Ingresso libero. Tutte le animazioni del Parco sono gratuite salvo indicazione contraria.
Saperne di più

Accesso stradale e parcheggi

D26 da La Mure. D526 dal Pont du Prêtre. D117 d'Entraigues alla Chapelle e Valsenestre.

Parcheggio :

Parcheggio al paese di Valsenestre

Autore

Parc national des Ecrinshttps://www.ecrins-parcnational.fr

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