Da Chabournéou a Vallonpierre per il sentiero del Ministro
Randonneur au refuge de Vallonpierre
Randonneur au refuge de Vallonpierre - Ludovic Imberdis - PNE
La Chapelle-en-Valgaudemar

Da Chabournéou a Vallonpierre per il sentiero del Ministro

Fauna
Geologia
Rifugio
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Sentieri, odori, vette, una veduta a 360°: questo sentiero ad anello permette di raggiungere i rifugi di Chabournéou e di Vallonpierre per il sentiero del Ministro.

"Da Crépon la vista è rapita dal Sirac, che svetta come una barriera insuperabile che il sole tenta perdutamente di cavalcare, una vetta che ci cattura. Prima di andare a solleticargli i piedi ci immergiamo nella grande varietà floreale, cullati dal canto degli uccelli delle terre alte. Nord, Sud, Est, Ovest. Questa facile passeggiata si orienta verso tutti i punti cardinali, per stupirci ad ogni passo"

Régis Jordana, guardaparco in Valgaudemar


Descrizione

Dal parcheggio imboccare il sentiero che scende verso il torrente Gioberney, che si attraversa su una passerella dopo la quale si segue l’indicazione “Refuge de Chabournéou”. Il rifugio, a 1998 m di quota, si raggiunge dopo circa 2 ore. Dietro all’edificio parte il sentiero per la traversata verso il rifugio di Vallonpierre (1 ora). Il sentiero diventa roccioso e offre una traversata ai piedi del Sirac, tra salici e piante di eremophila. Dopo un breve passaggio esposto che richiede attenzione si raggiunge il pianoro erboso “Le Pré" sul quale si trova il rifugio di Vallonpierre, 2271 m. Dopo esservi goduti il panorama, potrete cominciare la discesa, che richiede circa 1 h 45 e parte un po’ più indietro rispetto al rifugio, sul GR54. Dopo aver percorso i tornanti della soglia glaciale si raggiunge il “Pré de Surette" e la baita, presso la quale una passerella consente di attraversare il torrente Séveraisse. Una seconda passerella conduce dall’altro lato del torrente del Pis e dopo 300 metri si raggiunge il sentiero del Ministro che termina al parcheggio di partenza.

  • Partenza : Parcheggio di Crépon, La Chapelle-en-Valgaudemar
  • Comune attraversato : La Chapelle-en-Valgaudemar

10 I patrimoni da scoprire

  • Randonneur sur le sentier du Ministre
    Randonneur sur le sentier du Ministre - Dominique Vincent - PNE
    Storia

    Il sentiero del ministro

    Che strano nome per un sentiero… Sono due le spiegazioni che ci sono giunte. La prima attribuisce il nome al semplice fatto che un ministro avrebbe inaugurato o per lo meno percorso questo sentiero. La seconda, più plausibile, sostiene che fosse uso dire “gli asini dei ministri”. Effettivamente questi animali preziosi per i contadini dell’epoca, erano coccolati e trattati molto bene. Questo sentiero praticamente in piano era particolarmente adatto agli asini, da qui il nome.
  • Le vallon de Surette et le Sirac
    Le vallon de Surette et le Sirac - Olivier Warluzelle - PNE
    Flora

    La varietà di questi luoghi

    Questo itinerario si sviluppa orientandosi verso tutti i punti cardinali, particolarità che offre una varietà floreale stupefacente, passando da una vegetazione quasi mediterranea a specie subalpine da versante nord, come il salice glauco (descrizione qui di seguito). Camminerete su pietraie e prati in quota, con piante a cuscinetto.
  • La Séveraisse et sa ripisylve
    La Séveraisse et sa ripisylve - Ludovic Imberdis - PNE
    Acqua

    I torrenti

    L’acqua è un altro elemento onnipresente in questo itinerario ad anello. Si incrociano uno di seguito all’altro i torrenti Gioberney, il Pis, il Vallonpierre e il Sirac. Tutti insieme costituiscono un bacino che la Séveraisse si sforza di drenare per diventare il torrente talvolta capriccioso che attraversa da un capo all’altro tutta la valle del Valgaudemar.
  • Le refuge de Chabournéou
    Le refuge de Chabournéou - Dominique Vincent - PNE
    Rifugio

    Il rifugio di Chabourneou

    Dopo 1h45 di cammino scoprirete questo grazioso rifugio situato a 2000 m che, gestito in primavera, costituisce un punto di partenza per divertenti gite di sci alpinismo come il Jocelme o la Brèche en V. Ai piedi del Sirac è d’estate il punto di incontro tra escursionismo e alpinismo. Probabilmente avrete anche avuto occasione di incontrare qualche camoscio che si attarda sui pendii circostanti, ancora illuminati dal sole di fine giornata.
  • Jeune chamois
    Jeune chamois - Robert Chevalier - PNE
    Fauna

    Il camoscio

    Animale emblematico delle Alpi, il camoscio si sente ovunque a casa sua in montagna, nei boschi come sulle pietraie. Dotato di corna nere e aguzze, questo cugino delle antilopi ha un olfatto e un udito particolarmente sviluppati, che rendono difficile ogni tentativo di avvicinamento. Nonostante ciò, vicino al rifugio di Chabournéou e durante la traversata verso quello di Vallonpierre non sarà difficile assistere allo spettacolo delle piroette dei giovani esemplari sui nevai. Sapevate che un escursionista percorre circa 400 m di dislivello in 1 ora, mentre il camoscio ne può risalire 1000 in 10 minuti ? Capacità molto utile per sfuggire ai pericoli.
  • Le Sirac depuis Vallonpierre
    Le Sirac depuis Vallonpierre - Mireille Coulon - PNE
    Cima

    Il Sirac

    A sud del massiccio degli Écrins il Sirac è l’ultima grande cima, con i suoi 3441 m. E’ là in fondo, fieramente eretto al fondo della valle della Séveraisse, pronto a offrirvi il suo profilo migliore: la parete nord, alta 1500 metri. Durante la passeggiata i vostri occhi correranno continuamente verso questo Signore e la sua corona e passando ai suoi piedi sarete sovrastati dai suoi giacciai pensili. Magico!
  • Chatons femelles du saule glauque et soyeux
    Chatons femelles du saule glauque et soyeux - Bernard Nicollet - PNE
    Flora

    Il salice glauco

    Oltre il limite superiore dei boschi, a livello subalpino, si trovano solo più arbusti come il salice glauco, che cresce sul versante nord del Sirac e lo si può osservare già da lontano durante la traversata tra Chabournéou e Vallonpierre, grazie al suo verde acerbo. E avvicinandovi ne scoprirete la caratteristica principale: peli setosi su entrambi i lati delle foglie, probabilmente utili per immagazzinare la maggiore umidità possibile ed evitare così l’essicazione. Sebbene cresca qui con una notevole densità, occorre ricordare che questa specie non è molto diffusa.
  • Le refuge de Vallonpierre
    Le refuge de Vallonpierre - Dominique vincent - PNE
    Rifugio

    Il rifugio di Vallonpierre

    Un laghetto, una bella prateria di alpeggio, il Sirac che veglia... l’atmosfera magica ispirò nel 1942 la costruzione di un rifugio a 2270 m di quota. Ma, vittima del suo successo, il rifugio fu sostituito nel 2000 da un altro, più grande, con 37 posti letto invece dei precedenti 22. Questo nuovo edificio è il primo rifugio moderno costruito senza materiali importati, ma con le pietre estratte dal luogo. La sua semplicità e il timpano in "pas de moineau" sono stati ispirati dal "piccolo rifugio", che è stato conservato e ospita l’aiuto gestore.
  • Vallon Plat, Col de Vallonpierre, Aiguille de Morges
    Vallon Plat, Col de Vallonpierre, Aiguille de Morges - Bernard Guidoni - PNE
    Geologia e geografia

    Geologia impressionnista

    Dalla chabournéite, un minerale endemico del Valgaudemar, alle rocce cristalline del gneiss del Sirac, dalla depressoine di Vallonpierre formata da rocce sedimentarie allo spettacolo offerto da scisto e carniola del  Col des Chevrettes, questo giro ad anello vi catapulta nella storia. Ondulazioni e colori si dipingono davanti ai vostri occhi come una tavolozza impressonista.
  • Traquet motteux
    Traquet motteux - Damien Combrisson - PNE
    Fauna

    Gli uccelli d’alta quota

    L’autunno è la stagione delle migrazioni. La montagna, con inverni troppo rigidi, perde temporaneamente i suoi abitanti. Alcuni di loro migrano verso quote più basse, in valle o sui litorali, come il sordone, il codirosso, l’organetto o il fanello eurasiatico. Altri partono per un lungo viaggio verso i paesi caldi. Il Sahara offrirà un inverno clemente al codirossone, allo stiaccino e al culbianco. La bigiarella sceglie invece l'oriente. E durante l’estate tutto questo bel mondo si ritrova in montagna, un rifugio in cui la biodiversità e la varietà di invertebrati è ancora preservata. Gli alpeggi collaborano alla riproduzione di tutte queste specie, decisamente in diminuzione e che vale la pena proteggere.

Bollettino meteorologico


Profilo altimetro


Raccomandazioni

L’unica difficoltà di questo percorso ad anello è un passaggio di circa 15 metri un po’ aereo, subito prima del plateau del rifugio di Vallonpierre.
NB: per il ritorno è anche possibile continuare sul GR54 fino alla vecchia borgata du Clot con una baita di pastori, da cui occorre risalire la soglia glaciale del Crépon (80 m di dislivello) per arrivare al parcheggio.

Cani per la protezione del gregge

En alpage, les chiens de protection sont là pour protéger les troupeaux des prédateurs (loups, etc.).

Lorsque je randonne, j’adapte mon comportement en contournant le troupeau et en marquant une pause pour que le chien m’identifie.

En savoir plus sur les gestes à adopter avec le dossier Chiens de protection : un contexte et des gestes à adopter.
Racontez votre rencontre en répondant à cette enquête.
Nel cuore del parco
Il Parco Nazionale è un territorio naturale, aperto a tutti, ma soggetto ad un regolamento che è utile conoscere per preparare il vostro soggiorno.


Luoghi di informazione

Casa del Parco dello Valgaudemar

Ancien Asile Saint-Paul, 05800 La Chapelle-en-Valgaudemar

http://www.ecrins-parcnational.fr/valgaudemar@ecrins-parcnational.fr04 92 55 25 19
Informazioni, documentazione e una reception con mostre permanenti e temporanee. La Maison du Parc è etichettato "Turismo e disabilità". Ingresso libero. Tutte le animazioni del Parco sono gratuite salvo indicazione contraria.
Saperne di più

Trasporto

E’ possibile prendere la navetta da St Firmin (prenotare almeno 36 ore prima sul sito voyageurs 05). Coincidenza con i bus provenienti da Gap e Grenoble.


Accesso stradale e parcheggi

A 26 km da Saint Firmin prendere la D58 e la D958a fino a La Chapelle en Valgaudemar. Seguire la D480t fino al parcheggio di Crépon, 800 metri prima del rifugio di Gioberney.

Parcheggio :

Parcheggio di Crépon

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Autore

Parc national des Ecrinshttps://www.ecrins-parcnational.fr

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