La Grande Capanna
«Allo spuntare del giorno, mentre stavo salendo per fare un controllo sanitario dei camosci nel vallone di Clouzis, ad un tratto l’erba si è mossa sotto le mie scarpe. Era un orbettino comune, questa lucertola senza zampe che raramente si riesce ad osservare in altitudine. »
Jean-Philippe Telmon, guardia-istruttore in Vallouise.
Descrizione
Dal parcheggio dei Deslioures, prendere il sentiero sulla destra, itinerario bis del GR54 (Giro dell’Oisans. Passare i pochi lacci della « Follia » per raggiungere il tavolato che porta dolcemente, a balconi, passando dai scisti di « Malafosse », alla capanna pastorale della Balme. Continuare sulla balconata leggermente sotto la capanna fino al torrente di Clausis, entrata nel cuore del parco nazionale, poi fino alla Grande Capanna, posta sopra la soglia del Fournel. Scendere dallo stesso sentiero. Possibilità di continuare verso il Passo della Cavalla, colle che permette di raggiungere il Prato della Chaumette nello Champsaur.
- Partenza : La Salce, l'Argentière-la-Bessée
- Comune attraversato : L'Argentière-la-Bessée
22 I patrimoni da scoprire
- Fauna
Coronella liscia
Nei primi tornanti del sentiero, grandi ardesie si scaldano sotto il sole . A volte, una di loro serve da riparo ad una piccola biscia, la coronella liscia. In lei, tutto evoca la dolcezza : i suoi tratti arrotondati, le sue scaglie liscie, le sue pupille tonde, il suo colore grigio roseo. Una striscia scura le parte dal muso, passa sull’occhio e fugge dietro la sua testa, formando la corona che le valse il suo nome. Discreta ed inoffensiva, caccia le lucertole che si dorano al sole e si nascondono al minimo rumore. - Geologia e geografia
Antica cava d’ardesia
Tra il 1851 ed il 1953, una cava di ardesia situata sopra la Salce veniva sfruttata in modo discontinuo. All’epoca, le ardesie servivano alla copertura delle case. Il loro peso (40 kg al m²) non lasciava nessuna speranza al vento di strapparle. D’altronde, l’ardesia aveva un enorme vantaggio sulla stoppia : non si doveva temere nessun rischio d’incendio. Il taglio dei blocchi si faceva in inverno e di conseguenza quest’attività era complementare dei lavori agricoli. - Flora
Ginepro comune
Quest’arbusto che può vivere fino a 400 anni, sembra prostrato e può addirittura arampicarsi qunado raggiunge la sua altezza massima. Più in giù, si tiene rigido e principesco. I suoi aghi molto pungenti sono disposti per tre. I suoi frutti viola e carnosi, portati soltanto dalle piante femmine, permettono di riconoscerlo con certezza. Vengo utilizzati come aromi per le loro vertù digestive. Gli abitanti delle valli intorno a Briançon sgranocchiavano queste bacche quando avevano preso freddo, e a Freissinières, i vapori di legno di ginepro venivano consigliati contro il raffreddore. - Fauna
Cicalina dalle ali corte
Questa piccola cicala è abbastanza comune sui costoni soleggiati caldi e asciutti. Per vederla, è preferibile essere pazienti ! Ma sentire il suo canto molto acuto e di intensità debole è facilissimo. `un ronzio che va crescendo, seguito da un breve accento separato : « Tssssssssssssssssssssssss.. tsit ». La larva vive per qualche anno nel suolo poi, in una calda giornata, si arrampica su un ramo per trasformarsi in un insetto volante e, per quanto riguarda i maschi, cantante. A volte, si può trovare un’esuvia sotto un ginepro, involucro lasciato dalla larva dopo la muta. - Flora
Digitale a fiori grandi
Questo grande fiore non passa inosservato con il suo grappolo di corolle gialle. Il suo nome di digitale viene dalla rassomiglianza dei suoi fiori con dei salvadito da cucito. Nel linguaggio popolare, viene chiamata « guanto da strega » perché è una pianta estremamente tossica. - Flora
Pensiero delle Alpi
Il pensiero delle Alpi, con i suoi tappeti di fiori viola, talvolta gialle, bianche o variegate, rallegra i prati freschi con i suoi colori. Viene anche chiamata viola dallo sperone. Infatti il suo sperone, visibile sul dorso del fiore, è lungo, e solo gli insetti che hanno una tromba lunga come le farfalle, possono bottinarvi. Viole e pensieri fanno parte della stessa famiglia. Per differenziarle, basta osservare i due petali laterali : orientati in giù nelle viole, in su nei pensieri. Il pensiero è una viola ottimista ! - Pastoralismo
La capanna della Balme
La capanna della Balme si trova sul piano dello stesso nome, un po’ sopra il sentiero. Questo sito offre un’ampia vista sul fondo del vallone del Fournel e sulle sue vette scoscese. Questa capanna, così come quella della Salce e la Granda Capanna, è un attrezzo di lavoro della pastora. Grazie di rispettare la sua tranquillità. - Flora
Festuca panicolata
La festuca panicolata o « queyrelle » è una graminacea precoce, perenne, che si presenta a ciuffi che possono annoverare più di 50 foglie, lunghe dai 30 ai 50 cm. Diventano spesse e coriacee con la maturità, e quindi sempre meno appetitose per gli animali che le pascolano spesso troppo tardi nella stagione. Per questo motivo, la festuca panicolata si stende, formando larghi gruppi nel prato alpino : il « queyrelin ». Sui costoni soleggiati del vallone del Fournel, dei proveddimenti agri-ambientali prevedono una pressione di pascolo adatta per limitare l’estensione della festuca panicolata e conservare la diversità floristica del prato alpino. - Fauna
Falco gheppio
Un piccolo rapace slanciato dalla schiena rossa, dalla punta delle ali nera, prende il vol. Sopra il prato, si immobilizza ad un tratto nella posizione dello Spirito Santo, con la coda spiegata a ventaglio, prima di scendere in picchiata sulla sua preda. Si tratta di un falco gheppio, il più comune dei falchi. Anche chiamato « émouchet » per via del suo piumaggio macchiettato, è facile da osservare sopra gli alpeggi scaldati dal sole. - Geologia e geografia
Pendii dirupati zebrati di banchi di pietra arenaria dello Champsaur
Sui pendi dirupati delle cime che costeggiano il vallone del Fournel si profilano una molltitudine di pieghe le cui cerniere seguono lo stesso tema ripetitivo. È l’aspetto più apparente di un intenso taglio globale della sua copertura. - Pastoralismo
Stivaggio e greggi
Durante la stagione estiva, un grande gregge di pecore fatto di diversi greggi del comune dell’Argentière-la-Bessée pascola nel vallone del Fournel. La pastora fa salire le pecore durante l’estate e le fa scendere alla fine del periodo estivo perche mangino la seconda ricrescita e le Regine delle Alpi che hanno seminato i loro semi. Durante la stagione estiva, utilizza tre capanne : quella della Salce, quella della Balme e la Grande Capanna. - Geologia e geografia
L’asola del Fournel
Dal parcheggio dei Deslioures, si può osservare il Fournel che scorre nelle gole della Balme, scavate nello zoccolo cristallino ricoperto di pietra arenaria dello Champsaur. Lì, l’erosione a levigato lentamente la copertura di arenaria per incidere le rocce cristalline su 300m. Si tratta dell’asola del Fournel. Su cammino, è facile osservare la congiunzione fra le rocce cristalline e la loro copertura di arenaria separate da uno strato intermediario sottile di calcare sul cornicione, comunemente chiamata una « Balme », nome dell’alpeggio e della capanna. - Fauna
Pyrrhocorax graculus
Un volteggio di uccelli neri si sposta rumorosamente lungo le pareti che costeggiano il Fournel prima di posarsi tra i ginepri. In un allegro baccano, vengono a nutriri delle bacche azzurre che l’inverno gli ha lasciato. Per aria, fanno dimostrazioni di volteggio mozzafiato, in gruppo, come un banco di pesci nell’oceano. Confidenziale, il pyrrhocorax graculus non esita a venire vicino ai camminatori per razzolare delle briciole del pic-nic. - Fauna
Gracchio dal becco rosso
Compagno di volteggio del pyrrhocorax graculus , il gracchio dal becco rosso gioca con le nuvole e rompe il silenzio con io suo breve grido stridulo, quasi metallico. Sollecitate dall’eco venuto dalla parete, le sue comparse lo raggiungono al suolo per misurare a grandi passi l’alpeggio a piedi e strappare dall’erba cavallette e vermiciattoli. Le sue zampe sono così rosse come il suo becco, e il più delle volte, si sposta in coppia per aria. - Flora
Asfodelo bianco
L’asfodelo bianco è una pianta grande, visibile da lontano, che apprezza i terreni calcarei. I suoi fiori bianchi si aprono col passare del tempo lungo la spiga floreale situato all’estremità di un gambo spesso. È per quel motivo che si possono osservare dei frutti sotto lo stelo floreale mentre i fiori dell’estremità superiore sono ancora in boccio. Le sue foglie lunghe e strette, raggruppate alla base dello stelo, gli valsero il nome popolaere di « porro dei cani ». - Flora
Sparganio dalle foglie strette
Lo sparganio dalle foglie strette si sviluppa in una fitta colonia, proprio nell’acqua calma e poco profonda del laghetto che fronteggia la Grande Capanna. Le sue foglie, piane e lunghe, galleggiano alla superficie dell’acqua, mentre i suoi fiori si issano sopra la superficie. Prima palline verdi irte di punte, si aprono poi in palline gialle, seminando il loro polline ai quattro venti. Una volta, questi « nastri d’acqua » venivano raccolti e servivano da lacci, da foraggio o da imbottitura. - Fauna
La vipera aspis
Sorpresa durante il suo bagno di sole, una biscia striscia rapida tra l’erba prima che arrivi l’escursionista. Testa triangolare, pupilla verticale, corpo tarchiato, coda corta e muso all’insù, è proprio una vipera aspis. Istintivamente l’escursionista fugge. Ma la biscia si è già nascosta in qualche buco! Sono assai rari i casi di morso di vipera, che attacca esclusivamente per difendersi se viene catturata o pestata. Preferisce conservare il suo veleno per uccidere piccoli roditori, lucertole o passerotti, che ingoia interi e digerisce lentamente. - Fauna
Montano di roccia
Su un blocco roccioso, col petto arancione, la testa blu ed il codrione bianco, un uccello prende il volo per lanciare strofe melodiose, dolci e chiare. Il montano di roccia non è solo montanaro e predilige innanzitutto le pietre ed il sole. Appena torna dalla migrazione a fine aprile, cerca un territorio per riprodursi e vi è molto presente. Malgrado i suoi colori sgargianti, l’uccello sa farsi discreto ed è una fortuna poterlo osservare sopra una roccia vicino alla Grande Capanna. - Architettura
Il riparo dell’escursionista
La segnaletica di fronte alla Grande Cabane indica: “riparo del GR”. E infatti, abbarbicato alla piccola fascia rocciosa, un sommario e alquanto umido riparo in pietra offre un tetto agli escursionisti del GR in caso di maltempo. Non ancora restaurato, per il momento non può offire nulla di più. - Pastoralismo
La Grande Capanna
Meta della camminata, la Grande Capanna sembra sperduta nell’immensità dell’alto vallone del Fournel. Questa capanna è utilizzata dalla pastora. Un riparo per i camminatori è disponibile nella vecchia capanna situata contro una scarpata rocciosa, sull’altra riva del torrente. Questo stivaggio fa parte della rete delle « Alpi sentinelle », un dispositivo che studia diversi parametri fisici, naturali e umani per capire ed anticipare l’impatto delle bizzarrie del clima sugli alpeggi degli Ecrins e delle Alpi. Ricoperto di antnche morene, il rilievo è addolcito, il paesaggio meno rigido. Su questo ripiano, il Fournel serpeggia con calma e si osservano piccoli laghi e zone umide. Diversi indicatori di occupazione umana sono stati scoperti qui dagli archeologi, quelli più antichi risalgono alla preistoria. - Fauna
Culbianco sassicola
A fine aprile, sul suolo dell’alpeggio, la neve si scioglie progressivamente. Le rocce servono da grucce al culbianco sassicola, appena tornato dalla sua migrazione. Il maschio appare per primo : col piumaggio nuziale, ha la testa e la schiena grigie, una maschera di Zorro sgli occhi, ed il ventre e le ali scuri. Lo si riconosce facilmente mentre vola grazie al suo codrione bianco ed alla T nera disegnata sulla sua coda. La femmina è più pallida e meno contrastata. Spesso posati su di una proeminenza, sorvegliano i dintorni alla ricerca di insetti. - Cima
Punta dei Rougnoux e Pic Félix
La Punta dei Rougnoux (3 179m) è una cima facilmente riconoscibile perché fatta di diverse punte e divisa tra le valli di Champoléon nello Champsaur, del Fournel e di Freissinières lato Durance. Il Picco Félix Neff (3243 m), invece, presenta il suo versante nord vero il vallone del Fournel ed il suo versante sud sopra la frazione di Dormillouse dove Félix Neff si sistema nel 1823. Vero « apostolo delle Alte Alpi », questo pastore protestante ginevrino operò come eangelista, insegnante, agronomo ed ingegnere. A Dormillouse, portò la predica ed il miglioramento della vita quotidiana (cultura della patata, canali di irrigazione, risanamento delle stalle).
Bollettino meteorologico
Profilo altimetro
Raccomandazioni
Il parcheggio è a due passi della riserva biologica dei Deslioures, il sito europeo più grande di regina delle Alpi, pianta protetta. La fioritura avviene generalmente fra fine giugno e inizio agosto. La raccolta della Reine des Alpes è assolutamente vietata.
En alpage, les chiens de protection sont là pour protéger les troupeaux des prédateurs (loups, etc.).
Lorsque je randonne, j’adapte mon comportement en contournant le troupeau et en marquant une pause pour que le chien m’identifie.
En savoir plus sur les gestes à adopter avec le dossier Chiens de protection : un contexte et des gestes à adopter.
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Luoghi di informazione
Casa del Parco dello Vallouise
, 05290 Vallouise
Accesso stradale e parcheggi
Nell’Argentière-la-Bessée, seguire la direzione del Vallone del Fournel. NB. Strada generalmente chiusa in inverno, 200m dopo la frazione dell’Eychaillon (1250m).
Parcheggio :
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