Il lago di Fangeas
Blandine Delenatte e Jean-Philippe Telmon, guardaparco
Descrizione
- Partenza : Parcheggio delle cascate, Freissinières
- Comune attraversato : Freissinières
18 I patrimoni da scoprire
- Archeologia
Mine
Alcuni vestigi di una vecchia miniera sono sparsi sul settore del Fangeas. Queste mine risalgono al Medioevo, periodo durante il quale vi veniva lavorato il piombo argentifero ed il rame. Era un’azienda di piccole dimensioni, sicuramente associate alle miniere del Fournel. Il metallo estratto permetteva di coniare monete feodali. Attualmente, la miniera è colmata e allagata, il che ha permesso di ritrovare vestigi ben conservati : impalcature, scodella in legno tornito, suola di scarpa. Gli archeologi scavano queste miniere da una decina di anni, travasando con un sifone l’acqua che allaga le gallerie. Le miniere non sono accessibili al pubblico e la loro localizzazione è qui volontariamente sfalsata. Per maggiori informazioni su questo patrimonio, rivolgersi al museo delle miniere dell’Argentière la Bessée. - Acqua
Il torrente Oules
Con una successione di cascate e di laghetti è uno dei torrenti francesi più difficili da percorrere dagli appassionati di canyoning. Il sentiero che porta al lago di Fangeas lo costeggia per la maggior parte del tracciato e il sordo brontolio delle acque primaverili e di inizio estate accompagna tutta l’escursione. - Punto di vista
La vista su Dormillouse
Unico nel suo genere, il paese di Dormillouse si suddivide in diversi quartieri o frazioni, ognuno intorno a un edificio di uso pubblico: il mulino a Enflous, nella parte bassa del paese, il luogo di culto, la scuola e la fontana a Escleyers, il forno a Romans, nella parte alta del paese. Le case in pietra e legno sono caratteristiche dell’architettura di montagna in ambiente isolato. - Fauna
Lo scricciolo comune
Piccola palla di piume di 10 centimetri, una fascia bianca sull’occhio, è il “pétabouillou” o “pétouse”, che fa sentire il suo canto da un ramo su cui è posato, con la coda diritta in verticale. Fruga senza sosta tra la vegetazione, inafferrabile. - Flora
La megaforbia
Si tratta di una formazione vegetale di erbe alte che cresce su terreni umidi. Lungo il sentiero di Fangeas che costeggia il torrente Oules, quest’erba alta accarezza cosce e polpacci. - Flora
La digitale gialla grande
Questo grande fiore non passa inosservato con il suo grappolo di corolle gialle. Il nome “digitale” proviene dalla somiglianza dei fiori con i ditali per cucire, nei quali si infilano le dita. Nel linguaggio popolare è chiamata “guanto si strega” essendo una pianta altamente tossica. - Flora
Il pànace gigante
Questa grande ombrellifera che può raggingere 1.60 m ama i terreni umidi. Se la si sfrega rilascia un odore di mandarino. In primavera i boccioli sono nascosti da una guaina di foglie e quando i fiori sbocciano gli ombrelli attirano numerosi insetti. - Fauna
Il cinghiale
Sono poche le possibilità di incontrarlo, ma le leste (strati superficiali di terra rivoltata) o le aree grufolate (quando lavora il terreno più in profondità) non passano inosservate. Il cinghiale grufola con il grugno nel terreno alla ricerca di vermi, larve di coleotteri, bulbi e radici. - Fauna
Il capriolo
Nascosto nei boschi di larici, il capriolo fa talvolta capolino all’alba e al crepuscolo. Non sempre è facile vedere questo animale discreto, ma si possono individuare tracce che ne tradiscono la pesenza: le impronte a forma di cuore degli zoccoli sottili, i tronchi degli arbusti scortecciati dallo sfregamento delle corna dei maschi per togliere gli ultimi brandelli di velluto, il terreno grattato dal maschio che segna il territorio nel periodo degli amori. E talvolta risuona un latrato forte e gutturale. - Flora
Il veratro
Se non fosse per il fiore potrebbe essere confuso con la genziana gialla, ma le foglie grandi e larghe del veratro si alternano sullo stelo, mentre quelle della genziana sono opposte e formano un taglio. E se la genziana è un famoso amaro il veratro è tossico. - Flora
La bartisa alpina
La si riconosce dal lontano tra l’erba verde, con la sua brattea violacea che ne nasconde i piccoli fiori. E’ una specie artico-alpina che vive sulle Alpi e nel nord Europa. - Acqua
Le zone umide
Il lago di Fangeas è circondato da zone umide. Da qui deriva il suo nome: fange è infatti un paese che si trova in una zona paludosa. - Flora
La swertia perennis
All’inizio del mese di agosto le stelle viola della swertia si aprono sotto il sole. Alla base di ognuno dei cinque petali, due fossette luccicanti piene di nettare attirano gli insetti. Questo bel fiore vivace della famiglia delle genziane sopravvive alla brutta stagione grazie al germoglio invernale resistente al freddo. - Fauna
Il Stauroderus scalaris
Nel mezzo dell’estate questo grillo sfrega le elitre scure dalle nervature regolari con le zampe posteriori e riempie l’aria del suo ritornello: dsch-trrrrrrrrrr dschtrrrrrrrrrr dsch-trrrrrrrrrr... Ma basta disturbarlo un po’ passandogli accanto ed ecco che, infastidito, fugge rumorosamente. - Flora
Erba-unta comunue
Le foglie verde chiaro, quasi giallo ci permettono di individuarla sul terreno inzuppato. La parte superiore delle foglie, luccicante, è una vera trappola per i moscerini che vi si avventurano. La pianta è carnivora, per compensare la mancanza di azoto dei terreni umidi. - Fauna
La libellula depressa
Non è depressa nel senso psicologico del termine, ma nel senso fisico, perché il suo addome è appiattito, soprattutto nel maschio che, con l’addome blu, si vede volare sopra le zone umide. - Fauna
Il gomphocerus sibiricus
Nei prati intorno al lago di Fangeas, nel mese di agosto, numerosi grilli si confondono tra l’erba. Tra di loro il gomphocerus sibiricus ha una particolarità: ha braccia grosse, come quelle di Braccio di Ferro! Le tibie anteriori sono dilatate come delle ampolle. Se non fosse per questa particolarità e per il suo canto lungo e uniforme “crè-crè-crè-crè”, potrebbe passare inosservato, grazie al verde e marrone con cui si mimetizza tra l’erba. - Fauna
La rana aplina
Talvolta si può vedere una rana saltare nelle zone umide intorno al lago di Fangeas e nei ruscelli che si perdono tra l’erba. Giovane o adulta che sia si tratta della rana alpina, la più diffusa in montagna, che può vivere fino a 2800 m di quota: un vero record! La rana alpina iberna nella terra o nel limo in fondo al lago e in primavera le uova galleggiano verso la superficie dell’acqua in masse gelatnose compatte.
Bollettino meteorologico
Profilo altimetro
Zone di sensibilità ambientale
Aquila reale
- Aree di attività interessate :
- , ,
- Periodi di sensibilità :
- genfebmaraprmaggiulugago
- Contatto :
- Parc National des Écrins
Julien Charron
julien.charron@ecrins-parcnational.fr
Raccomandazioni
Campeggio vietato in prossimità del parcheggio delle cascate, bivacco autorizzato a oltre un’ora di cammino dai confini del Parco.Vietato accendere fuochi nel territorio del Parco.
En alpage, les chiens de protection sont là pour protéger les troupeaux des prédateurs (loups, etc.).
Lorsque je randonne, j’adapte mon comportement en contournant le troupeau et en marquant une pause pour que le chien m’identifie.
En savoir plus sur les gestes à adopter avec le dossier Chiens de protection : un contexte et des gestes à adopter.
Racontez votre rencontre en répondant à cette enquête.
Luoghi di informazione
Casa del Parco dello Vallouise
, 05290 Vallouise
Trasporto
Stazion SNCF più vicina: l'Argentière les Ecrins - www.voyages-sncf.com poi taxi. (Taxi Pellegrin 0033(0)6 98881778 / Taxi Billau 0033(0)6 08034590)
Accesso stradale e parcheggi
Parcheggio :
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