Il lago della Muzelle
Salire al lago della Muzelle equivale a convivere col passato. Innalzarsi lungo le cascate sulle tracce dei pastori. Scoprire, ultima ricompensa, il lago in cui si mira l’imponente ghiacciaio sospeso. Conforto del rifugio, quiete pastorale, magici istanti.
André Brun,ex-guardia-istruttore del settore della Muzelle.
Descrizione
Dal parcheggio che fiancheggia la riva sinistra del Vénéon subito dopo il ponte, prendere la via stretta che porta al fondo dellal frazione dell’Alleau. Passare il ponticello e prendere il sentiero lastricato che sale in pendio ripido nella foresta. Dopo alcuni tornanti, una lunga traversata riposante permette di giungere al «Cerisier » (Ciliegio), un gruppo di case diroccate. Proseguire sul sentiero che costeggia il torrente della Muzelle sulla sua riva sinistra. I suoi tornanti giungono ad alcune cascate benvenute quando fa molto caldo. Quando arriva ai piedi di un grande pendio di scisti, il sentiero attraversa il torrente e zigzaga in numerosi tornanti per raggiungere una bella prateria, poi una conca riempita da una torbiera. Si sbuca per forza su una piccola gobba per vedere il lago della Muzelle ed il suo rifugio. Ridiscendere da questo stesso sentiero.
- Partenza : L'Alleau, Vénosc
- Comune attraversato : Les Deux Alpes
6 I patrimoni da scoprire
- Storia
Un po’ di storia del vallone della Muzelle
Alla fine dell’Ottocento, la foresta era pressoché inesistente, ridotta per privilegiare l’attività pastorizia (sulle alture) e la cultura dei cereali, principalmente dell’orzo, sopra le zone abitate. Intorno al 1945, le frazioni più in alto come quella di Laffreyte sopra Bourg d’Arud, si sono svuotate dei loro abitanti. Oggi, la foresta ha preso il sopravvento, nascondendo il ricordo di alcuni ruderi sotto al sentiero. Prima dell’avvento dell’automobile, quest’itinerario del lago poi del colle della Muzelle era molto usato dagli abitanti di Venosc per passare nella valle vicina, del Valbonnais. - Pastoralismo
Un vallone di pastoralismo
La configurazione del sito ne fa un territorio molto favorevole al pastoralismo da molti secoli. Questa zona di alpeggio viene affittata nell’Ottocento e nel Novecento a dei transumanti del sud della Francia. Anche i greggi locali di Venosc ed in particolare della frazione di Laffreyte vi si recano. All’epoca, i primi animali portati in montagna ogni anno sono le mucche, poi in seguito gli ovini. Dal 1980, un gregge di pecore di circa 1200 capi transuma dalle Alte Alpi sin dal mese di giugno e trascorre l’estate su quest’alpeggio. - Flora
Torbiera della Muzelle
La zona umida, attraversata poco prima di arrivare al lago della Muzelle, trabocca di una sorprendente biodiversità. Rimanenza di un grande lago proveniente dal ritiro glaciale, questa palude si è riempita piano piano di vegetali fino a formare la torbiera più grande della valle del Vénéon. Sin da diverse generazioni, i pastori hanno utilizzato la sua torba come combustibile. Oggi la sua estrazione è vietata. Il luogo è protetto da recinti nell’ambito di una misura agri-ambientale. - Geologia e geografia
Faglia di Ser Barbier
La faglia di Ser Barbier mette a contatto uno zoccolo cristallino (picco di Venosc) e un deposito marnoso (colle del Vallone). Si è formata nel giurassico durante l’apertura del mare Téthus, tramite rottura e cedimento del massiccio cristallino. Il fregamento delle due parti ha creato un bello specchio striato ben liberato dall’erosione. - Flora
Fauna e flora della torbiera
La torbiera è un ambiente molto particolare che, per definizione, produce della torba. Ha l’aspetto di un tappeto spugnoso di sfagni, vegetali imbevuti di acqua simili al muschio che si accumulano col tempo. Il loro studio scientifico permette di descrivere l’evoluzione dei climi e della vegetazione simultaneamente. Le torbiere si notano da lontano quando l’erioforo fiorisce. Etimologicamente, il suo nome (linaigrette) indica un « portalana » : i suoi ciuffi lanuginosi ed il suo aspetto cotonoso ne fanno una pianta facile da identificare. Potrete anche incontrare nei dintorni un animale molto attivo quando il tempo è umido : la rana rossa. È un batracio resistente al freddo e quindi molto adatto all’ambiente di montagna. Il ventre giallo e la grande macchia scura dietro l’occhio, che ingloba il timpano, sono due caratteristiche facilmente osservabili della specie. - Rifugio
Il rifugio della Muzelle
Il fondo del vallone viene a scontrarsi con le pareti della roccia dellla Muzelle, dal picco del Clapier del Peyron e della testa della Muraillette. La storia moderna di questo luogo è segnata dall’alpinismo. Il 2 luglio del 1875, Coolidge, guidato da Almer padre e figlio, aprì la vie normale alla roccia della Muzelle passando dalla faccia est-nord-est ed il crinale nord-est. A quell’epoca, anche se una capanna da pastore serviva da rifugio agli alpinisti, il bivacco era ancora adatto nel vallone della Muzelle. Nel 1967, proprio in questo circo sassoso, il comune ha edificato il rifugio ai bordi del lago della Muzelle.
Bollettino meteorologico
Profilo altimetro
Zone di sensibilità ambientale
Falco peregrino
- Aree di attività interessate :
- ,
- Periodi di sensibilità :
- febmaraprmaggiu
- Contatto :
- Parc National des Écrins
Julien Charron
julien.charron@ecrins-parcnational.fr
Biancone
- Aree di attività interessate :
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- Periodi di sensibilità :
- maraprmaggiulugagoset
- Contatto :
- Parc National des Écrins
Julien Charron
julien.charron@ecrins-parcnational.fr
Raccomandazioni
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Luoghi di informazione
Casa del Parco dell'Oisans
Rue Gambetta, 38520 Le Bourg d'Oisans
Trasporto
Fermata autobus : l’Alleau
Accesso stradale e parcheggi
Dal Bourg-d’Oisans, seguire la D1091, poi prendere la direzione La Bérarde dalla D530. Nel Bourg d’Arud girare a destra dopo il ponte sul Vénéon e raggiungere l’Alleau.
Parcheggio :
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