L’anello di Tirière
In estate è consigliabile partire presto la mattina per assistere al risveglio degli animali diurni. I canti degli uccelli, timidi al levare del sole, diventano sempre più intensi man mano che la giornata avanza. Talvolta, durante la salita, la rugiada vela i larici dando loro un parvenza spettrale. I paesaggi, sublimi dal pianoro, cambiano in continuazione: il Sirac e le Rouies escono dall’ombra e si tingono di rosso, rosa e dorato, a seconda della luce che poco per volta aumenta in cielo.
Descrizione
Dal parcheggio di Gioberney seguire le indicazioni per Tirière sul pianoro dell’anfiteatro, fino alla passerella su un torrente. Seguire il sentiero che passa in prossimità della baita dei pastori di Gioberney (rispettandone la tranquillità). Tra la baita e un piccolo larice vi è un cartello che indica la direzione da seguire, a destra per attraversare il torrente su una seconda passerella, dalla quale si prosegue a sinistra in direzione di Tirière. Seguire il sentiero che attraversa una zona di piante dalle foglie larghe e che prosegue zigzagando in mezzo ai larici e attraversando prati e alpeggi. Più o meno a 2000 m di quota, una freccia a destra suggerisce di continuare a salire (prendere il sentiero meglio tracciato e non il vecchio sentiero delle miniere che, non soggetto a manutenzione, diventa aereo e pericoloso). Arrivando sul pianoro di Tirière il sentiero prosegue praticamente in piano e raggiunge i ruderi della cabane di Tirière. L’itinerario di discesa conduce rapidamente all’estremità del pianoro: i primi tornanti sono un po’ ripidi, ma la discesa diventa presto più piacevole. All’incrocio con il sentiero che porta alla cabane del Pis, girare a destra per proseguire la discesa a larghi tornanti. Dopo aver oltrepassato una piccola soglia glaciale raggiungere il sentiero del ministro e svoltare a destra, giungendo al parcheggio del ministro tramite un sentiero in piano. Attraversare il torrente sulla passerella che consente di raggiungere il parcheggio. Imboccare il sentiero indicato da una freccia, che si dirige verso la cascata del “voile de la mariée” (velo della sposa). Seguire la strada asfaltata per una trentina di metri e, dopo aver attraversato il ruscello, prendere il sentiero sulla sinistra, seguendo la freccia.
- Partenza : Gioberney
- Comune attraversato : La Chapelle-en-Valgaudemar
7 I patrimoni da scoprire
- Storia
La miniera di Chauvetane
Nel XIX secolo il Valgaudemar fu protagonista di una corsa alle miniere. Numerose prospezioni portarono alla scoperta di filoni che furono sfruttati per l’estrazione del piombo sulfureo e della galena nelle valli della Navette, a Roux e a la Chauvetane. Nel 1861 alcuni inglesi, in società con un notaio di Saint- Firmin, fondarono una società mineraria, la “Valgaudemar Mining Compagny Limited”. Il lavoro dei contadini-minatori della valle sulla parete scosesa della Chauvetane consisteva nello scavare un itinerario nella roccia fino al filone dal quale si estraevano i minerali, inviati poi verso il basso, a Condamine, dove le donne li raccoglievano e li caricavano sui muli per portarli all’attuale rifugio di Xavier Blanc, dove venivano trattati. Lo sfruttamento delle miniere non era però redditizio, così cessò nel 1923. - Punto di vista
Paesaggi e vette
Il panorama cambia per tutta la traversata del pianoro di Tirière. All’inizio si gode della vista sull’anfiteatro di Gioberney e sulle cime circostanti, le Rouies e il suo ghiacciaio. Proseguendo si impone alla vista il Sirac, e lo sguardo domina tutta la valle di Surette con una veduta panoramica sulla valle del Valgaudemar. Di fronte, dall’altro lato rispetto alla valle di Surette, il pic de Morge pare essere collocato all’incrocio tra le valli come una vedetta. - Fauna
Uccelli d’alta quota
Il pianoro di Tirière è un luogo propizio per osservare l’avifauna dei luogi aperti in alta quota. Il canto dell’allodola, dello spioncello o del codirosso spazzacamino accompagnano la passeggiata. Svoltando ad un tornante potrete sorprendere il timido, magnifico codirossone o un falco impegnato nel volo dello “spirito santo”, il volo stazionario che lo distingue.Ma Tirière è anche molto importante per i censimenti della popolazione di camosci del Parco nazionale degli Ecrins. - Flora
Le varietà vegetali
Questo itinerario attraversa una gran varietà di formazioni vegetali, come la magaforbia, i larici, i rododendri e mirtilli, i prati dell’alpeggio, gli abeti rossi e le zone rocciose. Alcuni fiori attirano decisamente l’attenzione, come la pulsatilla alpina, l’asphodelus, il giglio martagone o il magnifico giglio di san Giovanni. In mezzo a questa moltitudine di specie, occorre fare molta attenzione per scoprire la rara testa di drago austriaca, dalla forma di drago. In compenso sarà più facile incontrare una nigritella, una piccola orchidea dal forte profumo di vaniglia, o l’astragalo a fiori penduli i cui frutti sono dei grandi baccelli gonfi. - Storia
Il sentiero del ministro
Che strano nome per un sentiero… Sono due le spiegazioni che ci sono giunte. La prima attribuisce il nome al semplice fatto che un ministro avrebbe inaugurato o per lo meno percorso questo sentiero. La seconda, più plausibile, sostiene che fosse uso dire “gli asini dei ministri”. Effettivamente questi animali preziosi per i contadini dell’epoca, erano coccolati e trattati molto bene. Questo sentiero praticamente in piano era particolarmente adatto agli asini, da qui il nome. - Rifugio
Châlet-Hôtel di Gioberney
La costruzione dello chalet-hötel di Gioberney ha cominciato durante la Seconda Guerra mondiale nell’ambito di cantiere di giovinezza. Ha permesso ad alcuni giovani della valle di evitare il Servizio del lavoro obbligatorio (STO). Le pietre del fabbricato sono state prese sul posto, tagliate e messe in opera con calcestruzzo. All’epoca, la strada del Gioberney non esisteva ancora, nascerà solo nel 1963. Bisognava quindi salire a piedi o, per gli « intellettuali stanchi », farsi aiutare da un mulo per accedere al rifugio. La frequentazione non è stata molto importante fino alla realizzazione della strada. - Fauna
Serotino di Nilsson
Il serotino di Nilsson è un pipistrello boreale, relitto glaciale nell’arco alpino. Adatta al freddo, resiste a delle temperature vicine ai -7°C su brevi periodi. Il serotino di Nilsson è una specie discret ache vive nelle foreste boreali cosparse di zone umide. Caccia talvolta vicino all’illuminazione pubblica, uno dei rari posti dove è più facile osservarlo. La cattura di femmine su questo sito permette di credere alla presenza di una colonia nel Gioberney. Si tratterebbe della prima colonia di riproduzione conosciuta in Francia.
Bollettino meteorologico
Profilo altimetro
Raccomandazioni
Prima di sbucare sul pianoro di Tirière attenzione a non seguire il sentiero della miniera (esposto e pericoloso), ma seguire quello indicato. Dopo la cabane di Tirière prestare attenzione alla prima parte della discesa, soprattutto in caso di sentiero bagnato. Alla cabane di Gioberney vogliate rispettare la tranquillità del pastore.
En alpage, les chiens de protection sont là pour protéger les troupeaux des prédateurs (loups, etc.).
Lorsque je randonne, j’adapte mon comportement en contournant le troupeau et en marquant une pause pour que le chien m’identifie.
En savoir plus sur les gestes à adopter avec le dossier Chiens de protection : un contexte et des gestes à adopter.
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Luoghi di informazione
Casa del Parco dello Valgaudemar
Ancien Asile Saint-Paul, 05800 La Chapelle-en-Valgaudemar
Trasporto
Navetta estiva da Saint-Firmin (prenotare almeno 36 ore prima sul sito voyageurs05 o chiamando il numero 0033 (0)4 92502505), in coincidenza con i bus provenienti da Gap e Grenoble.
Accesso stradale e parcheggi
Dalla N85 all’altezza di Saint Firmin seguire la D58 e poi la D958a fino a La Chapelle en Valgaudemar. Percorrere poi la D480t fino al parcheggio di Gioberney.
Parcheggio :
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