La Tomba del Poeta
Qui, le case di prapic dalle stalle smisurate e, un po’ più avanti, i prati strappati alle montagne, a testimoniare della durezza della vita. Magari sarà stata questa stessa rabbia di vivere a plasmare dei temperamenti così poco comuni, e delle personalità pittoresche… Eccone un esempio al termine di questo cammino…
Descrizione
Dal parcheggio ombreggiato, raggiungere Prapic passando dai 200 m di strada vietata al traffico. Attraversare la piazza del paese davanti al punto di informazione turistica, salire la strada selciata e girare a sinistra seguendo le frecce. La pista esce da Prapic fra costruzioni agricole e prosegue nei prati. Continuare la salita seguendo il torrente del Blaisil fino all’incrocio dove i sentieri del lago delle Pisses e della Tomba del poeta si separano. Prendere la salita a destra per arrivare, 150 m più avanti, ai piedi di un grosso masso a forma di sarcofago ai piedi del quale dei cartelli raccontano la storia del sito. Per il ritorno, prendere lo stesso itinerario in senso opposto.
- Partenza : Prapic
- Comune attraversato : Orcières
15 I patrimoni da scoprire
- Storia
Chiesa di Prapic
Dedicata a Sant’Anna, la chiesa di Prapic è degli anni 1860. Fu costruita in seguito alla richiesta degli abitanti di avere sul posto un luogo di culto, considerando la rigidità dell’inverno e la lontananza della chiesa parrocchiale di Orcières. Su una vetrata del coro, si può ammirare il ritratto di un abitante di Prapic, ovvero « prapicois » : Jean Sarrazin (1833-1914), soprannominato « il poeta dalle olive », un poeta diverso da quello della tomba… Saprete ritrovarlo ? - Architettura
Frazione di Prapic
Circondato da orti, da pietraie e da terrazzi falciati, il paese si annida ai bordi del Drac e offre le terre migliori all’agricoltura. La casa tipica è il più delle volte perpendicolare al pendio, basata su un’architettura di raccolta che mostra una grande intelligenza nella sua elaborazione. Dagli intonachi grossolani alla delicatezza delle porte in noce, dai tetti in scisto ai pignoni di ontano intrecciato, è tutto un vocabolario architettonico a ritmare il percorso del visitatore. - Storia
Acqua corrente
L’acqua corrente è arrivata nel 1924 a Prapic. I primi tubi erano fatti di tronconi di un metro di lunghezza, scavati in tronchi di larice. Il loro incastro non doveva portare tutta l’acqua così captata alle sei fontane del paese ! - Storia
Ultimo orso
Nel vallone del Blaisil, vicino a Prapic, l’ultimo orso della regione è stato ucciso nel 1895. Questa specie è scomparsa progressivamente tra l’Ottocento ed il Novecento. Nelle Alpi francesi, la sua scomparsa è dovuta in parte alla sua classificazione dalla legislazione nel 1844 come animale nocivo. Tuttavia, anche la riduzione del suo territorio dovuta all’attività umana, ha contribuito alla sua scomparsa. La rua reinserzione nei Pirenei è controversa. - Storia
Festa votiva
A memoria di abitante, la festa votiva di Sant’Anna viene celebrata da generazioni nella cappella di Prapic. Un tempo, veniva celebrata nell’antica cappella situata nella parte alta della frazione. Però, nel 1870, la cappella prese fuoco. Ogni domenica dopo il 26 luglio, i fideli rendono omaggio a Sant’Anna, madre della Vergine Maria. Tuttavia, le feste votive sono tradizionalmente organizzate perché venga esaudito un voto o per ringraziare un santo per un miracolo. - Architettura
Pignone di fienile
In un paese povero, si è dieci volte più ingegnosi. Come chiudere il pignone dei fienile pur lasciando passare l’aria affinché il fieno possa finire di asciugare e ciò ad un costo poco elevato ? Ecco vari esempi delle tecniche messe in opera qui… - Architettura
Prapic
Prapic, ai piedi dell’altopiano di Charnière, è la frazione più famosa fra le 23 frazioni del comune di Orcières. Basta alzare gli occhi per cogliere la ricchezza e la qualità dell’architettura delle abitazioni. Le grandi case dello Champsaur hanno conservato qui tutto il loro carattere quando la lamiera ondulata non ha ancora sostituito l’ardesia di Prapic. - Storia
Alberi « girini »
Il foraggio che viene distribuito al bestiame durante l’inverno è una derrata preziosa. Per aumentare le loro scorte, i montanari utilizzano tutto ciò che hanno a disposizione. In autunno, prima della caduta delle foglie, gli allevatori tagliano i rami degli alberi (frassini e aceri) e ne fanno delle fascine. Queste ultime saranno una leccornia per le pecore e le capre ! Questo spiega perché qui gli alberi hanno delle teste grosse… Per questo motivo si parla di alberi « girini ». - Fauna
Corvo dal becco giallo (Pyrrhocorax graculus)
Un turbine di uccelli neri si sposta rumorosamente lungo le pareti prima di abbattersi su una landa seminata di ginepri comuni. In un allegro trambusto, decine di corvi dal becco giallo si nutrono di bacche che l’inverno ha lasciate. Da perfetti acrobati, sono capaci di eseguire dimostrazioni aeree mozzafiato. Questa loro spigliatezza nel volo gli permette di spostarsi quotidianamente dai settori in altitudine per passarvi la notte nelle cavità delle rocce, fino ai fondovalle dove si ritrovano per nutrirsi, spesso vicinissimo ai paesini. Questo piccolo corvido protetto è iscritto sulla lista rossa regionale perché il suo habitat naturale è molto localizzato. - Fauna
Mosca da merda
La mosca da merda ha un nome estremamente difficile da assumere pur essendo un insetto molto carino dal vello d’oro ! La si incontra il più delle volte sopra uno sterco fresco o un mucchio di letame, intenta a cacciare o a riprodursi nella materia calda. Con i suoi 240 milioni di anni di evoluzione, è diventata un maestro « ès voltige ». Vede a 360° e localizza l’odore del cibo a distanza di parecchi chilometri… - Fauna
Piccola tartaruga
Precoce, la Piccola tartaruga o Vanessa dell’ortica, è la prima farfalla che frequenta i fori appena usciti dalla neve. I suoi bruchi si nutrono solo di ortiche sulle quali li si può osservare ammucchiati in pacchi, con le loro due striscie gialle sul dorso. La farfalla invece, ha la parte superiore delle ali di un arancio vivace, con incrostazioni di ebano ed orlate di lunule azzurre cerchiate di nero. - Acqua
Torrente del Blaisil
Il torrente del Blaisil è la somma di due torrenti che scappano rispettivamente dal lago delle Pisses e da lago degli Estaris. Questi due laghi siti a 2500 m di altitudine sono accessibili ai camminatori che partono presto. Ma lo sforzo ne vale la pena : offrono tutti una una storia ed un sito notevoli ! - Geologia e geografia
Antica ghiaiata
Solo una quarantina di anni fa, il fondovalle non era altro che una ghiaiata sterile, completamente nuda, dove il torrente la faceva da padrone. Piano piano, è stata colonizzata e oggi, la ghiaia ha ceduto il posto alla foresta . Ogni tanto, una valanga di neve fa sì che lo spazio rimanga comunque aperto… - Storia
Tomba del poeta
La Tomba del poeta è un masso monumentale che si è staccato dalla falesia che lo sovrasta. È un ottimo esempio della roccia che viene chiamata « pietra arenaria dello Champsaur », una roccia fra le più giovani delle Alpi con la sua « modesta » trentina di milioni di anni. La storia originale del poeta (Joseph Reymond, 1848-1918) è affissa ai piedi della tomba : una personalità ed una storia da scoprire ! - Acqua
Cascata di Jujal
La cascata di Jujal arriva dall’eponimo lago. Tra il lago e la cacata, l’acqua viaggia passando dal Rif Tors che è un succedersi di sublimi meandri, ritagliati nella torba e bordati di una vegetazione artica.
Bollettino meteorologico
Profilo altimetro
Zone di sensibilità ambientale
Aquila reale
- Aree di attività interessate :
- , ,
- Periodi di sensibilità :
- genfebmaraprmaggiulugago
- Contatto :
- Parc National des Écrins
Julien Charron
julien.charron@ecrins-parcnational.fr
Raccomandazioni
In caso di maltempo, evitare la tomba : rischio di caduta sassi.
Luoghi di informazione
Casa della valle dello Champsaur
, 05260 Pont-du-Fossé
Trasporto
Pensate al carsharing !
Accesso stradale e parcheggi
Dal paese di Orcières, guidare per 4,5 km sul CD474 in direzione di Prapic.
Parcheggio :
Accessibilità
- Livello di accessibilità :
- Numero di emergenza :
- 114
Autore
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