Il belvedere de l'Homme
Una bella passeggiata attraverso una vegetazione talvolta lussurreggiante, piacevole da attraversare anche per poter mettere in pratica le conoscenze racimolate durante la visita al Giardino Botanico Alpino del Col du Lautaret. Il momento culminante di questa breve ascensione è il belvedere de l’Homme, che ci invita a contemplare le cime più alte del massiccio e ci farà forse venir voglia di tornare a camminare in altre occasioni verso il Col d'Arsine, il rifugio Adèle Planchard o verso il plateau d'Emparis, che si intravede in lontananza.
Pierrick Navizet, incaricato del progetto éco-tourisme per il Parco nazionale
Descrizione
Dal parcheggio del col du Lautaret risalire in direzione del Laurichard, arrivando in breve a un incrocio al quale si gira a destra lasciando il sentiero del Laurichard. Attraversare una passerella e salire progressivamente. Il sentiero attraversa diversi ruscelli, la megaforbia e zone arbustive prima di arrivare in una zona più aperta, su cui pascolano talvolta le pecore, e raggiungere il belvedere de l’Homme. Non oltrepassare la sbarra e fare dietrofront per tornare al punto di partenza.
- Partenza : Col du Lautaret
- Comune attraversato : Villar-d'Arêne
5 I patrimoni da scoprire
- Storia
Sciovie smantellate
Una piccola stazione di sci fu creata negli anni ’70, poco distante dal colle del Lautaret. A causa dei rischi di valanghe e delle nuove norme, la pratica dello sci alpino fu spostata vicino al paese di Villar d’Arène e sulla frazione dello Chazelet. Le due sciovie ormai diventate obsolete, situati in un territorio di altissimo valore paesaggistico e molto ricco in termini di biodiversità, snaturavano questo spazio classificato dal 1974 come riserva naturale nazionale del Combeynot. Nel 2013, uno smantellamento è stato quindi intrapreso dal Sindacato misto delle stazioni paesi dell’Alta Romanche con l’appoggio del Parco nazionale. Alla fine, più di 35 tonnellate di ferraglia e blocchi di calcestruzzo sono stati evacuati. - Flora
I boschi di ontano
Transizione spettacolare tra il bosco vero e proprio e gli alpeggi sui versanti esposti a nord, si presentano come una formazione fitta di arbusti, composti essenzialmente di salici e ontani verdi, questi ultimi destinati a non raggiungere le dimensioni di un albero, che compongono una boscaglia impenetrabile in cui cinghiali, camosci e caprioli hanno traccciato con il passare del tempo veri e propri anfratti per nascondersi. Fornitori di azoto tramite le radici, gli ontani fertilizzano il terreno tanto da ospitare gli ultimi sprazzi di megaforbia in quota. - Flora
La megaforbia
Zona di transizione al limite superiore del bosco, si compone di piante voluminose a larghe foglie, che vanno alla ricerca di luce, necessaria allo sviluppo. Sotto la sua copertura trova rifugio un microcosmo animale e vegetale, come il chrysosplenium alpinum o il cavolaccio alpino. La si ritrova sul lato occidentale del massiccio degli Ecrins, sulle rive di torrenti e ruscelli dove, appena sciolte le nevi, fa capolino con la testa dorata formando tappeti che appagano la vista. - Flora
Il giglio martagone
Il giglio martagone è ospite di pendii erbosi, prati e sottoboschi e lo si riconosce da lontano per il lungo stelo diritto abbellito da tre a dieci maestosi fiori di un rosa violaceo con puntini color porpora, composti da sei petali che si volgono verso l’alto quando giungono a maturità, lasciando così intravedere i sei stami color arancione. I fiori, rivolti verso il basso, si raddrizzano quando si forma il frutto. - Fauna
Il fagiano di monte
Vive oltre i 1200 metri di quota e in Francia si può incontrare solo nelle Alpi. Il maschio è riconoscibile dal piumaggio nero e la coda a forma di lira, origine del suo nome (Lyrurus tetrix). Durante l’inverno per proteggersi dal freddo trascorre la maggior parte del tempo al riparo in igloo scavati nella neve, mentre in primavera il maschio da vita a sfilate spettacolari per attirare l’attenzione della femmina. Il Parco nazionale organizza in questa zona dei censimenti della popolazione.
Bollettino meteorologico
Profilo altimetro
Raccomandazioni
En alpage, les chiens de protection sont là pour protéger les troupeaux des prédateurs (loups, etc.).
Lorsque je randonne, j’adapte mon comportement en contournant le troupeau et en marquant une pause pour que le chien m’identifie.
En savoir plus sur les gestes à adopter avec le dossier Chiens de protection : un contexte et des gestes à adopter.
Racontez votre rencontre en répondant à cette enquête.
Luoghi di informazione
Casa del Parco dello Briançonnais
Place Médecin-Général Blanchard, 05100 Briançon
Centro informazioni dei Col du Lautaret (apertura estiva)
Col du Lautaret, 05220 Le Monêtier-les-bains
Trasporto
Linea di Grenoble – Briançon per il col du Lautaret (linea express regionale: LER 35).
Accesso stradale e parcheggi
D1091 (Grenoble — Briançon), col du Lautaret.
Parcheggio :
Accessibilità
- Livello di accessibilità :
- Numero di emergenza :
- 114
Autore
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