La Tête de Vautisse
"Ai piedi della Tête de Vautisse la scarsa vegetazione lascia il posto a un mondo quasi esclusivamente minerale. In questo luogo apparentemente ostile vive la pernice bianca, una specie di volatile di montagna tipica delle alte vette, di cui si possono osservare senza difficoltà stormi di varie decine di individui”
Damien Combrisson, guardaparco nell’Embrunais
Descrizione
Dal parcheggio imboccare il sentiero a sinistra del pianoro ai lati del torrente Alp con un dislivello regolare e moderato. Dopo circa 40 minuti il sentiero si biforca verso sinistra, costeggiando la cresta di Prénetz e snodandosi tra terreni neri. Dopo un tornante il sentiero giunge su un pianoro (il vallone della Selle) su cui sono adagiati tre piccoli laghi di montagna, secchi in alcuni periodi. Lasciando i laghi sulla sinistra il sentiero prosegue in leggera discesa e raggiunge il punto più basso, il colle Rougnoux, da cui ha inizio la vera e propria salita verso la cima. Numerose curve salgono con una pendenza piuttosto accentuata, tra i 30° e i 35°, ma poco prima di raggiungere la cima un pianoro permette di riprendere fiato. La discesa si effettua per l’itinerario di salita. Dalla cima vi è comunque una possibile variante, lasciando il sentiero di salita a destra e percorrendo la parte di sentiero che si trova dal lato opposto, a sinistra, sino al colle di Rougnoux.
- Partenza : Cabane de l'Alp, Réotier
- Comune attraversato : Réotier, Saint-Clément-sur-Durance, Châteauroux-les-Alpes e Champcella
8 I patrimoni da scoprire
- Fauna
La marmotta
Il verso stridulo delle marmotte risuona per tutto l’alpeggio. E’ un segnale di allarme che indica un pericolo e che viene sovente lanciato alla vista delle persone, ma che può anche segnalare la presenza del grande predatore, l’aquila reale. Guardate in alto, la regina delle aquile può essere sopra le vostre teste! - Flora
La pinguicula comune
La si può notare sul suolo inzuppato grazie alle foglie verde chiaro tendenti al giallo. L’appiccicosa parte superiore delle foglie è una vera trappola per i moscerini che si avventurano su questa pianta, carnivora per compensare la mancanza di azoto dei terreni umidi sui quali cresce: sponde dei ruscelli e sorgenti naturali sono dei veri e propri paradisi per questa pianta piuttosto discreta. - Flora
Il myosotis alpestris
Nei prati o sui ghiaioni, in piccoli ciuffetti dopo i bei giorni della fioritura, il myosotis alpestre aspetta la neve. Temendo il gelo questa piccola boraginacea ha bisogno della coltre bianca dell’inverno, che ne protegge le piccole corolle azzurre dall’interno giallo, permettendo loro di fiorire poco dopo lo scioglimento delle nevi. - Fauna
Il codirossone
Anche detto merlo delle rocce, il codirossone è l’ospite consueto dei prati alpini disseminati di massi rocciosi ben esposti al sole. Il maschio è riconoscibile dal piumaggio piuttosto lucente, con la testa blu, il petto arancione e la schiena marrone con una macchia bianca ben visibile quando il codirossone è in volo. - Fauna
La pernice bianca
Specie emblematica dell’alta montanga, la pernice bianca apprezza le cime e le creste spoglie, sulle quali trova il suo nutrimento tra la rada vegetazione. Le pietraie con poca vegetazone sono altrettanto allettanti per questo volatile dai modi discreti. Il piumaggio estivo, che varia dal grigio dei maschi al marrone delle femmine è un ottimo camuffamento con l’ambiente nel quale vive. Durante l’inverno il suo piumaggio color pietra si trasforma con una muta completa, per diventare totalmente bianco. - Fauna
Il camoscio
Onnipresenti ma difficili da osservare, i camosci si rifugiano in alta quota durante il periodo estivo per difendersi dal gran caldo. Le femmine e i giovani esemplari maschi di un anno (éterlous) vivono in gruppi composti da numerosi esemplari, mentre i maschi vivono piuttosto isolati e raggiungono le femmine solo nella stagione degli amori. I camosci possono essere avvistati regolarmente nel vallone del Couleau che domina il colle di Rougnoux. - Fauna
Il grifone
Arrivato di recente nel massiccio degli Ecrins, il grifone è il vero e proprio spazzino della montagna, che elimina rapidamente le carcasse di animali selvatici e domestici evitando così l’avvelenamento del terreno e delle acque. Questa funzione di becchino è stato a lungo causa di disgusto e di paura tra gli uomini. Scomparso dal massiccio degli Ecrins durante il XIX secolo, vi ha fatto ritorno grazie ai programmi di reintroduzione portati avanti dal 1980 nei Causses e, più recentemente, nelle prealpi. - Punto di vista
Il panorama dalla Tête de Vautisse
Dalla Tête de Vautisse si può godere un belllissimo panorama, che spazia dalla Barre des Ecrins fino al Monviso e al Monte Bianco, se le condizioni di visibilità lo consentono.
Bollettino meteorologico
Profilo altimetro
Raccomandazioni
La maggior parte del percorso si sviluppa su prati di montagna, utilizzati durante il periodo estivo come pascoli per un gregge di circa 1500 pecore. E’ importante il rispetto del lavoro dei pastori, non spaventate gli animali (soprattutto se avete dei cani) e non separate il gregge passandoci in mezzo.
En alpage, les chiens de protection sont là pour protéger les troupeaux des prédateurs (loups, etc.).
Lorsque je randonne, j’adapte mon comportement en contournant le troupeau et en marquant une pause pour que le chien m’identifie.
En savoir plus sur les gestes à adopter avec le dossier Chiens de protection : un contexte et des gestes à adopter.
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Luoghi di informazione
Casa del Parco dell’Embrunais
Place de l’Église, 05380 Châteauroux-les-Alpes
Trasporto
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Accesso stradale e parcheggi
A Mont-Dauphin imboccare la D37 e poi la D38 in direzione di Réotier. Seguire poi la D638 fino alla borgata les Bruns e prendere lo stretto tornante a destra verso Mikéou. Da Mikéou seguire la traccia per 2,5 km fino alla borgata les Eymars e proseguire verso la cabane de la Selle. Raggiungere la cabane dell'Alp dopo 9,5 km di strada forestale a tornanti.
Parcheggio :
Autore
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