Le 6 cabanes
Site des 6 cabanes
Site des 6 cabanes - Frédéric Sabatier - Parc national des Ecrins
Saint-Maurice-en-Valgodemard

Le 6 cabanes

Flora
Pastoralismo
Storia ed architettura
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Questa escursione vi propone di partire sui sentieri della transumanza. Di baita in baita arriverete alla curiosa borgata delle sei cabanes, ai piedi del Grun de Saint-Maurice.

I profumi, i colori e i paesaggi cambiano continuamente man mano che si sale in quota. Si tratta di un vero e proprio viaggio nel passato, durante il quale potrete dare libero sfogo all’immaginazione sulle orme dei vecchi abitanti di questi luoghi, la loro storia e il loro modo di vivere, facendovi invadere da un profondo rispetto per questi artigiani della montagna.


Descrizione

Dal parcheggio di Saint-Maurice en Valgaudemar tornare sulla strada asfaltata che va verso la chiesa e svoltare a destra per salire nel paese, fino al cartello che indica la direzione delle 6 cabanes. Da qui prendere un sentiero segnalato in rosso in direzione della cabane de La Salette. Attraversare il ponte sul torrente Saint-Maurice e proseguire fino all’incrocio, seguendo il sentiero che sale a destra (non prendere il sentiero di sinistra, che va alla cabane di Rochimont). Più avanti il sentiero passa accanto a dei ruderi in pietra di un ameno gruppo di case una volta usato per il pascolo estivo e raggiunge l’alpeggio La Salette, a 1650 m. Dopo 2 ore di cammino sarete felici di essere accolti dalla sua piccola fontana. Per scoprire le " 6 cabanes" proseguite per circa 1 ora risalendo un sentiero roccioso e stretto, che si snoda in diversi tornanti, e lasciatevi meravigliare da questa incredibile borgata a 1980 m. Dopo una pausa rigenerante in questo superbo anfiteatro ai piedi del Grun di Saint-Maurice, impregnato della storia locale, potete incamminarvi sullo stesso sentiero per rientrare.

  • Partenza : Saint-Maurice en Valgaudemar
  • Comune attraversato : Saint-Maurice-en-Valgodemard

10 I patrimoni da scoprire

  • Lavande à feuilles étroites
    Lavande à feuilles étroites - Bernard Nicolet - PNE
    Flora

    Lavanda, chi sei?

    La lavanda fine o delle Alpes (Lavandula angustifolia) cresce esclusivamente in montagna, solo oltre i 500 metri di altitudine. L’eccezionale olio essenziale è ancora utilizzato dai grandi profumieri nonostante il suo scarso rendimento (130 chili necessari per ottenere 1 litro di olio essenziale). Etimologicamente la parola lavanda trae le sue origini dal verbo latino laver (lavare), che fa pensare che fosse anticamente utilizzata per profumare la biancheria appena lavata.
  • Pieds de lavandin
    Pieds de lavandin - Pascal Saulay - PNE
    Flora

    Il lavandino

    Negli anni ‘30 ha fatto la sua comparsa il lavandino (Lavandula x intermedia), un ibrido sterile di facile produzione, che è ad oggi la specie maggiormente coltivata, essendo la sua resa tre volte maggiore rispetto a quella della lavanda fine. L’essenza è ampiamente utilizzata nella profumeria industriale. Contrariamente alla lavanda fine questa varietà non cresce in quota.
  • Flora

    La flora

    Passando da 1000 a 2000 metri di quota vi avventurerete in un sorprendente viaggio floreale, muovendo i vostri primi passi attraverso una vegetazione quasi mediterranea, con ginepri e lavanda…un tripudio di profumi. Manca solo il mare per completare il quadro!
  • Vieux hêtre dans la brume
    Vieux hêtre dans la brume - Bernard Nicolet - PNE
    Fauna

    La faggeta

    Giungerete in breve in una superba faggeta dagli alberi tormentati, che vi offrirà la sua dolce ombra. Il faggio si è adattato particolarmente bene all’ambiente montano, dove trova l’umidità atmosferica necessaria al suo sviluppo. I suoi frutti, le faggiole, possono essere mangiati come le castagne. Meno facili da pulire, furono a lungo utilizzati come nutrimento per i maiali.
  • Descente des brebis de l'Aup
    Descente des brebis de l'Aup - Dominique Vincent - PNE
    Pastoralismo

    La transumanza

    I versanti spogli del Valgaudemar non consentono l’allevamento di bovini, a disagio sui terreni delicati, mentre le pecore si sentono a casa. Poiché l’erba è merce rara in montagna, si impone la transumanza, con lo scopo di seguire la crescita dell’erba in base alla quota. Il gregge viene dunque fatto salire e scendere progressivamente. Il compito del pastore si è però evoluto: l’allevatore sale regolarmente per le cure necessarie, ma le bestie sono lasciate libere all’interno del circo del Grun, le cui pareti fungono da barriere naturali. Questo genere di guardia del bestiame è detto "garde à l'arrage".
  • Cabane de la salette
    Cabane de la salette - Dominique Vincent - PNE
    Picolo patrimonio

    Gli alpeggi

    Per ragioni di comodità gli allevatori e i pastori crearono delle borgate per l’alpeggio, nelle quali risiedevano per diverse settimane. A testimonianza di questo passato troverete un alpeggio in rovina a circa 1350 m, la cabane de La Salette a circa 1650 m e, nel punto più elevato dell’alpeggio, la borgata delle 6 cabanes, a circa 2000 m.
  • Les six cabanes
    Les six cabanes - Marie-Paule Hachon - PNE
    Storia

    La borgata delle 6 cabanes

    Originariamente le cabanes erette su questo altopiano erano 10, ma ora ne restano solo 6, alcune delle quali sono interrate, mentre altre hanno volte a corbellatura e sono ricoperte di erba. La stessa tecnica è stata utilizzata nei Pirenei (gli orrys) e in Corsica. Di apparenza neolitica, il sito delle 6 cabanes è stato tuttavia recentemente datato XVII secolo. Questo ci fa capire la severità delle condizioni di vita in quei tempi. I resti di queste abitazioni pastorali potrebbero sicuramente raccontare la storia dimenticata dei loro abitanti.
  • Eglise de Saint-Maurice en Valgaudemar
    Eglise de Saint-Maurice en Valgaudemar - Dominique Vincent - PNE
    Architettura

    La Chiesa parrocchiale di Saint-Maurice

    Costruita dai monaci cluniacensi, questa chiesa è la più antica tra tutte quelle delle valli del Champsaur e del Valgaudemar: la sua esistenza è attestabile sin dalla fine del XI secolo. Il campanile quadrangolare appartiene al repertorio tradizionale lombardo. L’interno, piuttosto semplice, è composto da tre navate con volta a crociera e un’abside. Risparmiata dalle guerre di reglione del XVI secolo, il primo restauro della chiesa data 1668.

  • Eglise de Saint-Maurice en Valgaudemar
    Eglise de Saint-Maurice en Valgaudemar - Dominique Vincent - PNE
    Architettura

    La chiesa di Saint Maurice en Valgodémard

    Attraversando il capolugo, punto di partenza della passeggiata, avrete probabilmente notato alla vostra destra una chiesa protetta da un imponente tiglio. La chiesa di Saint-Maurice è stata eretta nel XI secolo dai monaci cluniacensi, il più importante ordine monastico del Medio Evo, che regnava in tutta Europa. La sua datazione è stata resa possibile dalla scoperta di pitture murali, che erano celate da pitture più recenti. E’ la più antica chiesa del Champsaur e del Valgaudemar.
  • Tilleul de Sully
    Tilleul de Sully - Dominique Vincent - PNE
    Flora

    "Sully il tiglio"

    “Sully” è il tiglio tricentenario che troneggia sulla piazza offrenod la sua ombra senza recriminare, la cui circonferenza è valutata 7,40 metri. Questo tiglio sarebbe stato piantato durante il regno di Enrico IV per ordine del Duca di Sully, consigliere e ministro delle finanze, dell’economia e dell’agricoltura del re. Egli fece piantare dei tigli in ogni comune della Francia e pronunciò la celebre frase: "L’aratura e la pastorizia, ecco le due mammelle da cui la Francia si nutre…”

Bollettino meteorologico


Profilo altimetro


Zone di sensibilità ambientale

Lungo il percorso, attraverserai, legate alla presenza di una specie o di un ambiente particolare. In queste zone, un comportamento adeguato può contribuire alla loro conservazione.

Biancone

Aree di attività interessate :
,
Periodi di sensibilità :
maraprmaggiulugagoset
Contatto :
Parc National des Écrins
Julien Charron
julien.charron@ecrins-parcnational.fr

Luoghi di informazione

Casa del Parco dello Valgaudemar

Ancien Asile Saint-Paul, 05800 La Chapelle-en-Valgaudemar

http://www.ecrins-parcnational.fr/valgaudemar@ecrins-parcnational.fr04 92 55 25 19
Informazioni, documentazione e una reception con mostre permanenti e temporanee. La Maison du Parc è etichettato "Turismo e disabilità". Ingresso libero. Tutte le animazioni del Parco sono gratuite salvo indicazione contraria.
Saperne di più

Trasporto

Navetta del conseil général (Voyageurs 05) da Saint-Firmin. Collegamento con i bus provenienti da Gap e da Grenoble.
Informazioni al 0033(0)4 92 502 505


Accesso stradale e parcheggi

A 7 km da Saint-Firmin percorrendo la D985a, fino al parcheggio di Saint-Maurice en Valgaudemar.

Parcheggio :

Pacheggio di Saint-Maurice en Valgaudemar (all’uscita dal paese)

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Autore

Parc national des Ecrinshttps://www.ecrins-parcnational.fr

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